Chiunque ama è generato da Dio
e conosce Dio
(1Gv 4,7))
L'affidamento dei beni (cf. Mt 25,14-30)
Nella
parabola si narra di un personaggio che parte per un viaggio in definitivamente
lungo, dopo aver affidato i suoi beni ai servi; al suo ritorno egli chiede ai
suoi servi di rendere ragione del modo in cui hanno amministrato i suoi averi,
esprimendo alla fine, su ciascuno di essi, un giudizio.
Questa è l’immagine del giudizio particolare che si verifica immediatamente dopo la nostra morte. Il giudizio finale invece non è compiuto a livello personale ma è la conferma sul piano universale di ciò che è emerso nei singoli giudizi personali. Il primo versetto chiave è il 14: “Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni”. Nella simbologia, della parabola questo uomo che parte per un viaggio, e che consegna in affidamento ai suoi servi i suoi beni, rappresenta Dio. Questo versetto intende dare un’interpretazione cristiana della vita, superando l’illusione della proprietà, che accomuna tutti coloro che vivono senza Dio.
Questa è l’immagine del giudizio particolare che si verifica immediatamente dopo la nostra morte. Il giudizio finale invece non è compiuto a livello personale ma è la conferma sul piano universale di ciò che è emerso nei singoli giudizi personali. Il primo versetto chiave è il 14: “Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni”. Nella simbologia, della parabola questo uomo che parte per un viaggio, e che consegna in affidamento ai suoi servi i suoi beni, rappresenta Dio. Questo versetto intende dare un’interpretazione cristiana della vita, superando l’illusione della proprietà, che accomuna tutti coloro che vivono senza Dio.
IMPEGNO:
L’egoismo
è prendersi esclusivamente cura dei propri bisogni, senza considerare quelli
degli altri …
© Testi a cura dell'Ufficio della Pastorale Universitaria di Roma
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