23 marzo 2017

#incontroTe

23 marzo 2017  -  Giovedì







Signore, da chi andremo?
Tu hai parole di vita eterna
(Gv 6,68)




I talenti sono diseguali per tutti

E grazia a Dio, siamo tutti diversi. Si fa tanto l’elogio dell’eguaglianza, facciamo l’elogio della diversità. Ognuno è altro dall’altro. Il vantaggio che sei altro fa si che tu sia costretto a uscire da te e ad accogliere l’altro. Ciò che ci rende simili a Dio non è la quantità di doni che abbiamo – averne di più o di meno non cambia nulla - , ciò che ci rende simili a Dio è proprio il nostro rapporto con l’altro, un rapporto di accoglienza, di amore, di dono, di comunione con l’altro, ci rende come Dio, ci fa costruire una vita di comunione. Un rapporto di aggressione e di violenza, che fa vivere la diversità come invidia, come rancore, come desiderio di possesso, rende il mondo invivibile. Quindi, è proprio nella diversità dei doni, nell’alterità, in fondo, che noi giochiamo la nostra identità.


IMPEGNO:
Lavorerò per tenere a bada invidia e rancore.





© Testi a cura dell'Ufficio della Pastorale Universitaria di Roma



Nessun commento:

Posta un commento