15 giugno 2012

La segnaletica della settimana


XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (anno B)

Dal Vangelo secondo Marco (4,26-34)

alberello di senape
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.


Per riflettere...
Gesù "parla in codice" e sceglie due immagini “strane” per dire il Regno di Dio: un uomo che getta un seme in un campo e il granello di senape.

Il Regno di Dio è simile a un uomo che semina: nella speranza del raccolto, nella fiducia che quello che ha affidato alla terra germoglierà. Dio semina, cura, ma lo sviluppo del raccolto, che dipende anche dalla nostra collaborazione e accoglienza, è già nel seme gettato! Che bello pensare che anche Dio possa fidarsi di noi perché cosa ha messo dentro di noi!
granelli e fiori di senape

 Il Regno è anche simile a un granello di senape, un “cosino” grande quanto un puntino fatto con la punta di una biro che, però, diventa un albero alto anche 2-3 metri, con bei fiori gialli. Quello che sembra insignificante,  cresce e si sviluppa!

Due immagini, due cose apparentemente insignificanti, che dicono la potenza inattesa di un regno che viene senza far rumore, senza quasi farsene accorgere. Il "codice segreto" di Gesù può capirlo solo chi conosce la sua logica di piccolezza, silenzio, nascondimento, apparente sconfitta.

Abbiamo il cuore tanto grande (o piccolo) da accogliere questo mistero?
Abbiamo gli occhi attenti per accorgerci che il Regno di Dio è già piantato in noi, e già in noi germoglia?

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