È
decisamente scoraggiante la sproporzione tra il debole e piccolo seme
domenicale della parola e la potenza degli altri messaggi, che sembrano
polverizzare come rulli impetuosi ogni germe appena sbocciato anche nelle
coscienze dei credenti. È dunque facile dimenticare. Ascoltiamo a questo
proposito la canzone di Fabrizio e Cristiano De Andrè: Cose che dimentico
Gesù
va al nocciolo della speranza. Nel seme c’è un dinamismo intrinseco, una forza
crescente fino alla maturazione. Non è l’opera umana a dargli la spinta verso
il pieno sviluppo; quindi per quanto necessaria sia la sua collaborazione, la
crescita dipende soprattutto e misteriosamente da Dio, per sentieri che
sfuggono allo stesso uomo.
Il
regno c’è e cresce, laddove meno lo pensi. Forse… proprio nelle cose più
piccole e forse, quando meno te lo aspetti, se avrai avuto pazienza, Dio può
farti il regalo di spighe mature e di alberi frondosi!
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