SECONDO INCONTRO:
GESU’ E PILATO
L'innocente condannato
La Parola
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: “Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco l’ho esaminato davanti a voi , ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l’ha rimandato.
Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò dopo averlo
severamente castigato, lo rilascerò. Ma essi si misero a gridare tutti insieme:
“A morte costui! Dacci libero Barabba!”
Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città per
omicidio. Pilato parlò di nuovo loro, volendo rilasciare Gesù. Ma essi
urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!” Ed egli, per la terza volta, disse
loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in Lui che meriti la
morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a
gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato
allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era
astato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e
abbandonò Gesù alla loro volontà.
Per riflettere…
“Vedi Gesù, tu devi capirmi... per
me tu non hai nessuna colpa, ma se mi metto dalla tua parte, mi comprometto
troppo. Rischierei di perdere il mio potere, il mio prestigio, agli occhi di
questa gente, se cominciassi a credere alle tue parole e prendessi le tue
difese... Io voglio avere la coscienza pulita”.
Preghiera
Signore, troppe volte non abbiamo
voluto perdere il prestigio:
aiutaci a togliere le nostre maschere
e ad assumere il tuo stile di
dono,
che accoglie e non condanna.
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