05 giugno 2015

La segnaletica della settimana

Solennità del SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO (anno B)

Dal Vangelo secondo Marco  (14,12-16.22-26)


  Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.


Per riflettere...
La solennità del Corpo e Sangue del Signore ci fa tornare, idealmente, al Giovedì santo. Giorno di luce, giorno drammatico.
Gesù vuole mangiare la Pasqua con i discepoli, ma si offrirà per loro! 
Sa perfettamente quello che gli sta per accadere, sa che verrà tradito da uno dei suoi apostoli, da un altro rinnegato, da tutti abbandonato... Ma è proprio in questa cornice che Gesù gioca d'anticipo: consegna se stesso a noi, suoi discepoli, per rimanere per sempre con noi. Anche se non siamo perfetti, anzi, proprio perché non siamo perfetti! 

E' proprio per questo che uno dei simboli eucaristici è il pellicano, il quale, si dice, in caso di necessità è pronto a ferirsi per nutrire del suo sangue i propri piccoli.
  
"Gesù dona il suo Corpo e il suo Sangue mediante il pane e il vino, per lasciarci il memoriale del suo sacrificio di amore infinito. E con questo “viatico” ricolmo di grazia, i discepoli hanno tutto il necessario per il loro cammino lungo la storia, per estendere a tutti il regno di Dio. Luce e forza sarà per loro il dono che Gesù ha fatto di sé, immolandosi volontariamente sulla croce. E questo Pane di vita è giunto fino a noi! Non finisce mai lo stupore della Chiesa davanti a questa realtà. Uno stupore che alimenta sempre la contemplazione, l’adorazione e la memoria." (omelia di papa Francesco, Corpus Domini 04/06/2015) 

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