23 marzo 2014

...e sarà Pasqua!

Con il tempo di Quaresima esce sul nostro BLOG la rubrica che prende nome: "...e sarà Pasqua!".
Qui puoi trovare per ogni settimana qualche spunto di riflessione attraverso immagini e simboli che arricchiscono questo tempo favorevole.
In questa terza puntata prendiamo la nostra bisaccia e ci dirigiamo a conoscere la MONTAGNA...



 
Siete mai stati sulla cima di una montagna? Se non lo avete ancora fatto ve lo consiglio vivamente.

La salita è impegnativa e in alcuni momenti arrivi a pensare che è meglio tornare indietro ma poi, quando finalmente sei in cima e ammiri il paesaggio tutto attorno a te, lo stupore per la bellezza di quello che vedi ti fa dimenticare la fatica in un attimo. Resti meravigliato di quanto sia bello il mondo visto da lì, perché dalla cima di un monte di mondo se ne vede tanto, il tuo sguardo può arrivare lontano, noti i paesini in valle, le malghe lungo il pendio, le mucche al pascolo e, se è una giornata fortunata, anche qualche animale selvatico come un camoscio o uno stambecco. Così, senza quasi accorgertene, ti trovi a pensare all’infinito, alla bellezza, allo splendore della natura e il pensiero va a Colui che ha progettato e creato tutta questa bellezza. Dalla cima di una montagna Dio sembra più vicino, non perché lo sia meno da altre parti, ma perché lì il nostro cuore è più disposto a riconoscerne la presenza.

Il cammino di Quaresima, ma in fondo un po’ tutta la vita cristiana, assomiglia a una passeggiata in montagna, dobbiamo vincere la gravità del nostro egoismo che ci trascina a valle, dobbiamo sopportare la fatica del cammino, ma conduce all’incontro con Dio, alla comunione con Lui, alla gioia della sua presenza.
Quando si sale in montagna si ha bisogno di una guida che indichi il cammino, che dia il passo giusto, né troppo svelto né troppo lento, che conosca i pericoli e sappia dare i giusti consigli. Nel cammino della vita la nostra guida è Gesù, è Lui che ci traccia il cammino, che ci incoraggia a non lasciarci frenare dalle nostre debolezze e fatiche, che ci incoraggia quando siamo un po’ sfiduciati.
 
C’è però una cosa che una guida normale non può fare, non può farci pregustare la gioia che vivremo una volta arrivati in cima. Il Signore, invece, ci dona di pregustare la gioia dello stare con Lui nella preghiera, nell’ascolto della sua Parola, nella vita comunitaria, ci dona il suo Spirito che riempie il nostro cuore della dolcezza e della bellezza di Dio.
 
Questo cammino di Quaresima possa, allora, essere una salita in cui ci liberiamo di ciò che ci appesantisce per avanzare speditamente verso l’incontro con Dio.

 
 
Don Matteo Castellina

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