22 ottobre 2013

FACE... to face

Mi confesso credente, ma non praticante. Mi piace ascoltare volentieri papa Francesco, soprattutto quando parla di misericordia, di perdono... Sento forti in me ogni volta le sue parole.
Dalla mia fanciullezza fino ad oggi, all’età di 30 anni ormai passati, c’è sempre stato in me però un punto interrogativo a cui ancora non sono riuscito a dare una piena risposta: se il peccato è in senso proprio una colpa di cui si è personalmente responsabili, che cosa abbiamo a che fare con il peccato di Adamo ed Eva? In che senso allora Dio è amore e misericordia?

 
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 Quando pensiamo al peccato di origine pensiamo ad una colpa che ha riguardato da sempre l’uomo ed è scaturita da una cattiva decisione contraria all’ordine stabilito da Dio. Questa scelta ha toccato radicalmente tutto il genere umano che, grazie alla tenerezza e misericordia di Dio che si sono pienamente manifestate in Gesù Cristo, è stato comunque salvato dal male. L’uomo ha dubitato di Dio, della sua bontà, è stato capace di dire di sì al male e questa accondiscendenza ha portato infiniti effetti negativi sull’uomo.

L’uomo in realtà è ciò che sceglie. L'uomo diventa ciò che sceglie.
La vicenda di Adamo ed Eva è più attuale di quanto non si pensi. E’ un invito all’uomo di tutti i tempi a prendere coscienza del bene e del male, a rendersi conto della propria libertà e a scegliere secondo la coscienza, quel “sacrario” in cui ogni uomo e ogni donna (anche non credenti!) possono ascoltare la voce della Verità.

don Vito


 
 

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