28 aprile 2012

La segnaletica della settimana

IV DOMENICA DI PASQUA (anno B)

Dal Vangelo secondo Giovanni (10,11-18)

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Per riflettere
«Io sono il buon pastore…»
Gesù è il vero, bello, buon pastore. È un pastore che ama a tal punto noi, il suo gregge, da non esitare a dare la sua vita per noi. Se è vero che «non si ama se non ciò che si conosce e non si conosce se non ciò che si ama» (San Tommaso d’Aquino), chi ci conoscerà meglio di chi ci ama fino a questo punto?
Gesù ci ama, ma non “in generale”: ama te come se tu fossi l’unica persona, l’unico essere sulla terra! Scoprire questa verità è esaltante, illumina la vita.

Il Signore è un pastore, ma un pastore un po’… atipico. Chiede infatti ad alcune pecorelle di aiutarlo a condurre il gregge, ad altre di aver cura delle “compagne”, ad altre ancora di cercare le pecore che si sono perse…
Le vocazioni sono anche questo, ma tutte –tutte- hanno la stessa origine: questo amore che si dona e, per questo, conosce fino in fondo.
Buona domenica, allora. E buona Giornata di Preghiera per le Vocazioni!
 

Nessun commento:

Posta un commento