24 dicembre 2016

Musica!

Avvento, un periodo d'attesa...ma "attesa" di cosa? Si attendono i regali? I cenoni? Le gite?...o si potrebbe aspirare ad attendere qualcos'altro? Magari qualcosa che potrebbe renderci più felici di un semplice regalo terreno o potrebbe saziarci di più rispetto ad un abbondante cenone di Natale o di Capodanno... Ci sentiamo ripetere sempre, a tutte le età e in tutti gli ambienti frequentati (scuola, parrocchia, oratorio...) che si attende la nascita di Gesù...ma...se Gesù è nato 2000 anni fa e oltre, perché attendiamo di ricelebrare annualmente questa festa?  L'atmosfera che si crea nelle nostre città in questo periodo è certo irrinunciabile e unica ma lungi dal volerla far diventare una semplice tattica commerciale, il cosiddetto Spirito del Natale vorremmo sentirlo dentro, con trepidazione, con curiosità...pensiamoci bene assieme allora...ogni anno ci viene data la possibilità di scrutarci dentro e far nascere qualcosa in noi e abbiamo tutto il periodo dell'Avvento per farla germogliare bene...che cosa nascerà?! E chi può saperlo?! Cristo dona ad ognuno un regalo speciale che lo accompagnerà per tutta la vita se curato e tenuto con riserbo nella propria anima. C'è qualcuno a cui donerà più pazienza, magari a qualcun altro più coraggio...una cosa è certa, ogni anno un nuovo dono nascerà!
La canzone dell'attore, regista, commediografo... (...quanti titoli!) e cantante Giorgio Gaber potrebbe aiutarci alla preparazione interiore per questo Avvento.  Il brano "L'attesa" fa parte dell'album Anni affollati edito nel 1981, un  album pieno di domande sulla vita, sui principi, sulla fede... tratti di amarezza e disillusione si colgono qua e là nelle sue parole ma una fondamentale certezza per l'arrivo di risposte viene celata tra le righe della canzone.  
L'Attesa
(Giorgio Gaber) - 1981/1982
No non muovetevi
c’e un'aria stranamente tesa                                             
per far nascere qualcosa in noi è necessario mettere a tacere tutte le "parole" e
e un gran bisogno di silenzio                                            
le "macchinazioni mentali" del nostro cervello e rimanere disponibili e aperti al
siamo come in attesa                                                         
bene che cerca di farsi spazio in noi
No non parlatemi
bisognerebbe ritrovare                                                      
spesso si ha paura del silenzio e della solitudine ma delle volte, questi, sono
le giuste solitudini                                                              
tratti essenziali per ritrovare sé stessi
stare in silenzio ad ascoltare
L'attesa è una suspance elementare                                   fin quando il dono tanto atteso non si rivelerà, prevarrà in noi un senso di
è un antico idioma che non sai decifrare                        
mistero e qualche volta vacilleremo anche, chiedendoci se esiste e arriverà
un'irrequietezza misteriosa e anonima                                
veramente quel regalo...
è una curiosità dell'anima
E l'uomo in quelle ore
guarda fisso il suo tempo
un tempo immune
da avventure o da speciale sgomento
No non muovetevi
c’e un'aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo come in attesa
Perché da sempre l'attesa                                                     Quando si attende qualcosa con trepidazione, lo si fa perchè ci aspettiamo
è il destino di chi osserva il mondo                                     
qualcosa di migliore della nostra solita vita…
con la curiosa sensazione di aver toccato il fondo                                                                                                                                               
Senza sapere
se sarà il momento
della sua fine
o di un neo rinascimento                                                        
potrà nascere una nuova parte di noi
Non disturbatemi
sono attirato da un brusio
che non riesco a penetrare
non è ancora mio
Perché in fondo anche il mondo nascente è un pò artista
predicatore e mercante e pensatore e automobilista
il nuovo qualunquista guarda anche lui il presente                         
chiunque può azzardare ipotesi sui doni più adatti a sé stesso ma alla
un pò stupito di non aver capito niente
                                             fine solo Dio ci saprà sorprendere
 L'attesa è il risultato il retroscena                                                      piene di oggetti materiali, le nostre "case" attendono di essere
di questa nostra vita troppo piena                                                     
riempite non di suppellettili ma di grazie, qualità, sentimenti, valori...
è un andar via di cose dove al loro posto
c’è rimasto il vuoto
Un senso quieto e religioso
in cui ti viene da pensare
e lo confesso c'ho pensato anch'io
al gusto della morte o dell'oblio
No non muovetevi
c'è un’aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo tutti in attesa

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