Con l'autunno appena iniziato riparte nel nostro blog a cura di don Tony, assistente nazionale per il settore Giovani di AC, la rubrica "FACE... to face" ovvero "faccia a faccia".
Qui liberamente puoi esprimere i tuoi pensieri, i tuoi dubbi, le domande che porti nel cuore: qui il protagonista sei tu!
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Tra
gli amici spesso mi si accusa di essere un prete solo perché ogni tanto non
nascondo le mie opinioni su alcuni argomenti o sulla politica. Vorrei far
capire ai miei amici che tutto questo fa parte anche della loro vita e che
essere cristiano non vuol dire far parte di una casta, di un clero ecc... Non
si è cristiani perché si va regolarmente agli incontri in parrocchia o alla
messa: uno è cristiano tutto il giorno, nelle sue scelte.
Marco
Caro Marco,
ciao! Io sono
don Tony e vivo il mio ministero come assistente nazionale per il settore
giovani di Ac. Provo a dire qualcosa rispetto alla tua riflessione che mi
sembra davvero interessante.
Per molto
tempo, tutti noi, purtroppo abbiamo vissuto la nostra fede come qualcosa che
riguardava solo le funzioni religiose come la messa, le feste patronali, i
gruppi nelle parrocchie ecc. ecc., tutto si risolveva nello stare dentro le
mura della parrocchia. Questo modo di stare chiusi nei cortili “parrocchiali”
ha fatto felici molte persone perché, in questo modo, noi (cristiani) eravamo
tranquilli tra le nostre mura, con il nostro linguaggio, con i nostri canti e
non davamo fastidio a nessuno.
Ora che
qualcuno come te inizia a dire qualcosa e a portare il Vangelo nella vita di
ogni giorno, risulta strano e ti becchi qualche insulto, ma continua pure a
parlare del Vangelo attraverso la tua vita, con il tuo modo di essere giovane e
con le scelte che fai e …. Fidati!
(ah, ci sono preti anche molto simpatici in
giro, perciò non te la prendere molto se ti chiamano “prete”, potrebbe essere
un complimento qualche volta).
Ciao!
don Tony
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