Qualche giorno prima di Pasqua ho scoperto
di avere una malattia genetica, progressiva e incurabile: la fibrosi cistica.
Questo vuol dire per me che non avrò più una vita, non posso più programmare di
fare qualcosa domani o fra una settimana perchè non ho un domani per me!
Non ci
posso credere che in quei giorni che mi preparavo a celebrare la resurrezione
del Signore, per me l’ultima parola è stata invece la morte e non la vita. Ma
dov’è Dio? Dov’è il buon Dio?
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Comprendo il tuo malessere, soprattutto
all’indomani di questa notizia che toglie il sonno, che non riesce a farti
guardare più in là. E poi questo “buon” Dio…
Ti dico col cuore in mano che nel buio è
sempre possibile cercare e trovare una luce.
La luce non è la soluzione del problema, ma
aiuta a viverlo dando un senso, impedendoci di sprofondare completamente nella
paura e nella notte.
Anche per il “buon” Dio il sole si spense
quel Venerdì santo di 2000 anni fa. Nell’ora più luminosa del giorno il cielo
si oscurò e si ammutolì perché non si spegnesse in te il sole della speranza e
della fiducia.
Oggi, con grande fiducia, rimetti la tua
vita nelle mani del Creatore, vivila secondo per secondo alla grande e …non
smettere di sperare!
Ti abbraccio forte.
don Vito Piccinonna
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