04 ottobre 2013

La segnaletica della settimana

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C)

Dal Vangelo secondo Luca (17,5-10)

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Per riflettere…
«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».

A volte pensiamo che ci voglia “tanta fede”… stavolta Gesù ci prende in contropiede. Non tanta fede, ma poca, pochissima fede: grande appena quanto un granello di senape.

Per rendersi conto dell’enormità dell’affermazione di Gesù bisogna pensare a quanto sia grande, un granello di senape. Non ne avete mai visto uno? Prendete un foglio di carta e una penna, di quelle a punta fine. Poggiate appena la punta sul foglio, giusto per fare un puntino. Ecco, un granello di senapa è grande così!

La fede necessaria, quella che ottiene i miracoli più strani come far trapiantare un albero nel mare, è piccola piccola. Ma basta, se è vera fede, perché si fida tutta e solo sulla grandezza di Dio, che tutto può.
Noi siamo veramente “servi inutili”, per Dio, e inutile per Lui è anche la nostra fede, perché Lui può tutto, ma proprio tutto! E proprio perché può tutto può anche voler aver bisogno di noi, e della nostra fede grande quanto un granellino di senape.

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