UN'ESPERIENZA PROFONDAMENTE CRISTOCENTRICA…
…la testimonianza di Consuelo durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Roma "In diretta con Rio 2013"
Era il 27 luglio a "Casa Gesù Maestro" e già di buon mattino
si iniziavano a sistemare gli striscioni di benvenuto, le bandiere e tutto il necessario preparato
con impegno il giorno prima.
Si poteva facilmente notare, sui volti delle nostre Sorelle,
la gioia e la frenesia di ospitare così tanti giovani in arrivo dalla Diocesi di Roma e da altre parti d'Italia per partecipare alle varie attività delle giornate
del 27 e 28 nonché alla veglia di papa Francesco in diretta dal Brasile.
Tutto in quegli istanti sembrava scontato e non adatto, ma
per il semplice fatto che si voleva dare il meglio, affinché l’atmosfera
potesse favorire per i giovani un incontro unico e indimenticabile con l’ospite d’onore: Gesù
Cristo.
L’arrivo dei primi ragazzi, nell’ora in cui il sole sembrava
picchiare come non mai sulle nostre teste, fu emozionante: una trentina di giovani, dai 14 ai 27 anni,
che si erano incamminati a piedi dalla
parrocchia che gli offriva ospitalità per arrivare fino alla lontana Portuense
739.
E per chi facevano tutto questo nei giorni più caldi dell’anno?
Certamente per Qualcuno che avevano incontrato nella loro
vita e Gli aveva promesso qualcosa di
grande: la libertà... la stessa che gli avrebbe permesso di rimanersene nelle loro
belle case, al fresco dei climatizzatori e con docce a disposizioni. Invece
no! C’era Qualcuno che aspettava ansiosamente di parlare al loro cuore e in loro
era forte il desiderio di ascoltarLo.
Il pomeriggio del 27 è passato portandosi con sé gli ultimi preparativi, l’esperienza del
Sacramento della Riconciliazione e la continua accoglienza delle Pie Discepole
del Divin Maestro che avevano stabilito
dei turni di accoglienza al cancello, come delle vere e proprie sentinelle.
Ed è cosi che in un batter d’occhio, senza neanche
rendersene conto, arriva il clou della
giornata: la veglia che papa Francesco, dall’altra parte del mondo, celebrava
con i tanti giovani arrivati in Brasile per la GMG, e che noi avremmo visto in
diretta dall’enorme maxischermo montato ad hoc per l’occasione.
La serata ha inizio con le tante testimonianze degli
invitati che con molta semplicità raccontano il proprio incontro con quel
Signore che gli ha cambiato la vita. Tra gli invitati anche Alberto, uno studente sopravvissuto al
terremoto dell’Aquila.
Minuti commuoventi quelli nei quali sentivi parlare questo
ragazzo, del resto nostro coetaneo, di quei momenti vissuti sotto le macerie e
dei giorni successivi all’accaduto.
E mentre ci si perdeva nelle varie riflessioni, le Suore e
gli organizzatori della 29^ Prefettura erano sempre molto indaffarati, affinché
tutto fosse gestito con la massima accuratezza. Intanto il tempo passava.
E fu così che arrivò mezzanotte e mezza. Il maxischermo si
illuminò ed ecco la figura gioiosa ed euforica del nostro amato papa Francesco
che si apprestava a parlare ai miliardi di giovani che erano da tutto il giorno
lì ad aspettarlo.
Poche parole, semplici, concise che arrivano dritte al
cuore.
In qualche modo anche lui parla di quella libertà che aveva
spinto tutti i nostri giovani (circa 500) a quegli sforzi disumani.
La libertà di fare spazio al Signore nel “campo” della
nostra vita... di non coltivare la zizzania, ma il piccolo seme che il seminatore
(Cristo) semina nel nostro cuore, affinché la nostra vita possa essere come un
albero piantato sulla riva di un fiume (la Parola) che porta frutto in
abbondanza.
Il Santo Padre, così, dice a chiare lettere ai giovani che
il Signore può tutto, ma non può imporci di ascoltarLo. Egli infatti può tutto
nella misura con la quale Gli permettiamo di agire.
La veglia finisce con la gioia di tutti nel vedere e
percepire quest’aria di rinnovamento che tanto e tutti aspettavamo.
A "Casa Portuense" continua fino a notte inoltrata la festa
per questa GMG che “non sa da
dimenticare”.
Sono già gli albori del 28 luglio
quando si sente un po’ di silenzio in quei luoghi ormai
cosi significativi per tutti noi.
Ma non era ancora finito il tutto… ci aspettava alle 11:00 del mattino la S. Messa nella Chiesa di Gesù Maestro con il resto della
comunità e dei genitori dei partecipanti accorsi per la celebrazione.
E sulle orme di papa Francesco come sintetizzare con tre
parole quanto vissuto?
Ecco: un’esperienza profondamente Cristocentrica.
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