24 marzo 2012

Musica!

"Chi ama la propria vita, la perde
e chi odia la propria vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna"

 Sembra strano, ma chi sa cosa vuol dire veramente amare, ha sperimentato di sicuro la morte, la stessa di cui parla Gesù.
Vogliamo fare una prova? Proviamo a scrivere su un foglio i nomi delle persone che ci stanno più a cuore, e pensiamo a cosa faremmo per loro... È proprio così… per le persone che amiamo siamo disposti a fare qualunque sacrificio, forse anche a morire...

Così scriveva don Tonino Bello:"Amare, voce del verbo morire, significa decentrarsi. Uscire da sé. Dare senza chiedere. Essere discreti al limite del silenzio.Soffrire per far cadere le squame dell'egoismo. Togliersi di mezzo quando si rischia di compromettere la pace di una casa. Desiderare la felicità dell'altro. Rispettare il suo destino. E scomparire, quando ci si accorge di turbare la sua missione. Attendere: infinito del verbo amare. Anzi... amare all'infinito" (Maria donna dei nostri giorni)
 

Tutto questo si realizza mentre avvertiamo dentro di essere creature fragili e povere, mentre combattiamo con i nostri limiti… mentre soffriamo!  Lo esprime bene Jovanotti nella canzone “ Le tasche piene di sassi”.
 
Anche Gesù stesso era turbato… ma al momento di maggior fragilità corrisponde la sua Gloria… allora coraggio! 
Attraverso la logica/illogica del chicco che muore per portare frutto, riscopro che dinanzi a Dio ha valore inestimabile l’amore che ho dentro, che posso donare e non conservare per me perché la mia vita abbia un senso, perché sia un germoglio fecondo che porta frutto!

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