Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-18)
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
PER RIFLETTERE...
Oggi la Chiesa ci fa celebrare la Solennità della Santissima Trinità. Ma cos'è la Trinità?
Gia sant'Agostino cercava di comprenderne tutta la portata ma anche lui alla fine cedette perchè capì che la strada per poter cogliere qualcosa di questo Mistero inesprimibile non è quella delle formule o dei concetti.
Dio non è una definizione, ma un'esperienza... è l'esperienza di un abbraccio: questo è il senso della Trinità!
Se Dio non fosse Trinità, cioè incontro, abbraccio, relazione, comunione e dono reciproco sarebbe un Dio da delusione, assente.
Dio non resta lontano dall'uomo ma si perde nell'uomo come abbraccio... si perde in mezzo al calpestìo di ogni uomo per farsi coraggio in ogni suo passo lento e incerto.
Ogni uomo racconta la Trinità perchè rivela il volto di Dio!
A noi, allora, il compito di costruire nella storia rapporti capaci di rendere visibile questo Mistero d'Amore di cui siamo resi partecipi. Solo così riconosceremo e assaporeremo in tutta la sua Bellezza la Santissima Trinità.
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